domenica 12 gennaio 2025

ESSERE DONNA

Essere donna, esserlo nella propria natura più intima, libera da costrizioni, non è mai stato semplice.
L’affidarsi al ruolo riconosciuto dalla cultura ha permesso alle donne di trovare un loro spazio nella società, ma le ha portate a dimenticare le loro potenzialità per confinarle entro i limiti precisi della pacifica convivenza. La riscoperta del femminile attraversa inevitabilmente momenti di smarrimento, confusione, dolore.
Chi sono io, donna, al di là del ruolo che ricopro di madre, moglie, compagna, amante?
Chi sono io, donna, se mi libero dall’ombra del maschile?
Chi sono io, donna se permetto alla mia essenza di splendere?
Non lo so. Per saperlo devo scavare in me stessa, spogliandomi dei veli che il tempo ha cucito su di me. Questo lavoro mi spaventa: alimenta la mia paura di lasciar andare quanto conosco per ritrovarmi di fronte a un vuoto di contenuti che mi fagocita. Non riesco ancora a vedere oltre quel vuoto: lo osservo e mi atterrisce. So che devo saltarvi dentro e sperimentarlo: ci vuole molto coraggio e non so se sono pronta a farlo. Il cuore mi spinge a guardare, ma la mente mi trattiene ancorata al filo invisibile che mi incatena alla realtà che mi definisce.
Percepisco la spinta alla trasformazione e con essa la mia solitudine.
Vorrei che l’essere donna non fosse così gravoso, vorrei compagne e sorelle con le quali affrontare il mio percorso di riscoperta, vorrei…
Cammin facendo, incontrerò gli sguardi di molte donne: in alcuni specchierò la mia gioia, in altri il mio dolore, in alcuni percepirò giudizio e in altri empatia e compassione. Non sempre avrò voglia di continuare a indagare e allora mi fermerò in attesa, mantenendo saldo il contatto con il cuore. Il suo battito mi guiderà verso nuovi orizzonti: vedrò albe e tramonti nell’instancabile viaggio verso il centro di me stessa.



Foto Donatella Coda Zabetta - Piancavallo (VB)