Quando viviamo una situazione destabilizzante, che altera il nostro equilibrio e ci porta a perseguirne uno nuovo, tendiamo inconsciamente a opporre resistenza per mantenere lo status quo. Non ci piace cambiare la nostra vita, il nostro modo di essere e di rapportarci agli altri: in fondo l'abitudine ci dona quella parvenza di stabilità che ci fa sentire al sicuro. Rinunciare a ciò a cui siamo abituati ci fa paura: ci scombussola profondamente e porta a galla le nostre fragilità. Le fragilità che giacevano silenti all'ombra della nostra illusoria sicurezza.
Il cambiamento nasce dalla presa di coscienza della nostra vulnerabilità e dalla sua accettazione. Passaggio complesso e faticoso che sconfina il più delle volte nell'UCCS: l'Ufficio Complicazione Cose Semplici (espressione che mi piacque moltissimo quando il Professore di Matematica la usò con mia figlia in merito alla sua arzigogolata maniera di risolvere i problemi).
Cosa significa esattamente? Che per andare dal punto A al punto B, invece di farlo in modo lineare, passiamo dal punto C, poi svoltiamo sul punto D, ritorniamo al punto E, ci fermiamo al punto F per riprendere dal punto G (😂) e risalire al punto H fino a giungere a B.
Come si traduce questa immagine in pratica?
C, D, E, F, G, H rappresentano la manifestazione delle resistenze inconsce che si attivano rendendo il nostro percorso lungo e tortuoso. Ci sono necessarie? Evidentemente sì, perché abbiamo bisogno di tempo per digerire le nostre debolezze e trasformarle in solide fondamenta da cui partire a costruire noi stessi.
Immaginate una costruzione in mattoni: i mattoni che rappresentano le qualità che ci piacciono sono solidi e visibili, mentre quelli che rappresentano le nostre fragilità sono trasparenti (vorremmo non vederle). Come fa una costruzione zeppa di buchi a innalzarsi e a crescere?
Forti di questa consapevolezza, osserviamo con maggiore oggettività i mattoni invisibili nell'ambito dell'intera costruzione e prendiamo atto della loro importante funzione.
L'UCCS serve a questo: a recuperare i mattoni invisibili e farne dei punti di partenza per procedere oltre.
Ecco perché quando viviamo un periodo faticoso e destabilizzante le difficoltà sembrano aggiungersi giorno dopo giorno a complicarci la vita: siamo finiti nell'UCCS.
Inutile dire che usciremo dall'UCCS più completi rispetto a quando ne siamo entrati e il punto B sarà il punto di partenza per un nuovo viaggio alla riscoperta di noi stessi.
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