Procedendo con l'esplorazione della propria interiorità, può capitare di imbattersi in semi abbandonati lungo il percorso, sogni nel cassetto accantonati, idee riposte e lasciate a sedimentare.
Passato lo stupore iniziale generato dall'incontro, ci rivolgiamo ai semi abbandonati con lo sguardo rinnovato dalle maturate esperienze. La nostra visione si è arricchita di orizzonti allora sconosciuti e la consapevolezza che nulla accade per caso smuove l'interesse verso il punto in cui le nostre orme si sono interrotte per riscoprirne il messaggio.
Spesso il viaggio si è fermato perché ci mancava un'adeguata preparazione e la deviazione è stata necessaria a renderci pronti a proseguirlo.
Come le tessere di un puzzle: si inizia dai bordi per poi completare le parti più complesse a spirale, cominciando dalla cornice per poi seguirne i contorni verso il centro. Non è raro trovare parti del puzzle che possiamo completare senza seguire l'ordine a spirale in quanto possiamo intuirne facilmente il disegno finale. Ritroveremo queste parti nel proseguo del lavoro e le riprenderemo per collocarle al loro posto per completare il puzzle.
Così funzionano le nostre esperienze: le accumuliamo e le mettiamo da parte proprio come i semi abbandonati che tornano a far capolino nella nostra vita quando siamo pronti a riutilizzarli per completare il puzzle che stiamo componendo.
Nulla di quanto abbiamo sperimentato va perso.
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