Spesso mi è capitato di confrontarmi con le persone in merito al percorso verso la consapevolezza.
E spesso mi è capitato di ascoltare la frase: "Io voglio cambiare" in momenti di grande sofferenza.
Cosa significa "cambiare"?
La trasformazione non è mai indolore. Significa rinunciare alla sicurezza dell'abitudine di schemi consolidati per inoltrarsi nel territorio inesplorato di una nuova prospettiva. Per compiere questo passo ci vuole coraggio e, soprattutto, grande umiltà.
Immaginate un labirinto (la nostra mente con i suoi schemi) fatto su misura e di cui conosciamo ogni particolare. Sebbene, a volte, quel labirinto ci tolga aria e libertà abbiamo paura ad abbandonarlo.
Paura di perderci nel vuoto delle mille possibilità. Ci manca il fiato al solo pensarlo.
La vita ci sprona spesso ad abbandonare il nostro labirinto ponendoci di fronte ad ostacoli che per essere affrontati richiedono svolte e scelte importanti.
Ma quante volte noi troviamo il coraggio di fare una scelta fuori dagli schemi?
Spesso siamo così accecati dalla paura da non scorgere nemmeno la via sconosciuta che si profila davanti ai nostri occhi. La guardiamo senza vederla e ci ripetiamo allo sfinimento di non avere scelta.
Quando sento pronunciare la fatidica frase "Io voglio cambiare" cerco sempre di osservare la persona e comprendere se quelle parole sottendono un velato "a modo mio".
In questo caso, sono consapevole che sarà molto difficile che la trasformazione possa avere luogo.
Questa riflessione è il tema portante dei miei libri. In "Leila una storia come tante" ho cercato di concretizzarla con un viaggio nella quotidianità della protagonista.
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