L'anno 2020 è stato l'anno delle limitazioni. Le distanze hanno di colpo rivestito un ruolo determinante nelle nostre vite. Il metro e mezzo è diventato simbolo del nostro spazio protetto e i Comuni si sono trasformati nei recinti del nostro vagabondare. Molto di ciò che abbiamo sempre dato per scontato ha smesso di esserlo.
Anche le nostre relazioni familiari e amicali hanno dovuto abdicare alle regole e conformarsi alle limitazioni: così è diventato più semplice incontrare il vicino di casa piuttosto che un genitore o un figlio.
Questo continuo confronto con la realtà, ha scatenato in molti un'analisi più profonda che ha messo in luce la propria capacità di resilienza.
Abbiamo dovuto spesso fare i conti con l'accettazione, il lasciar andare e le aspettative deluse: e ogni volta questi passaggi hanno richiesto energia e pazienza.
L'arrivo delle vacanze di Natale con il relativo ribaltamento delle abitudini (pranzi di famiglia, regali, visite a parenti e amici, vacanze, aperitivi e cene degli auguri, feste...) è stato il tocco finale di quest'anno fuori dagli schemi.
L'uomo come essere sociale sta vivendo una grande crisi d'identità. Nel nostro isolamento, avaro di relazioni e di uscite pubbliche, abbiamo dovuto togliere le maschere dei tanti ruoli che ci caratterizzano per essere semplicemente noi stessi e abbiamo dovuto imparare a stare con chi siamo.
Impresa non facile in un periodo così destabilizzante e le emozioni sono subito entrare in scena colorando la nostra quotidianità. Così abbiamo spalmato pennellate di rabbia, risentimento, paura, tristezza e disperazione qua e là, cercando di raggiungere quel mondo esterno così inaccessibile nei pochi modi a nostra disposizione: il web è stato uno di questi. Il guaio è che spesso non siamo riusciti ad ottenere soddisfazione e le emozioni sono tornate al mittente ancora più intense affinché le riconoscessimo come nostre e ce ne assumessimo la responsabilità. Ad affiancarci in questa missione lo specchio di casa.
Voglio chiudere questa riflessione con una frase molto significativa che ho letto qualche giorno fa, una frase pubblicata da Barbara Pozzo, l'autrice di Somebliss:
"In qualsiasi luogo ti porti il tuo cammino, entraci come fosse il tuo posto."
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