Il coraggio di ascoltare nasce dal coraggio di ascoltarsi.
Sembra un'affermazione banale, ma non lo è affatto. E il coraggio di ascoltarsi, per approfondire ulteriormente la comprensione, nasce dalla capacità di stare in ascolto.
Come posso ascoltarmi, se sono intento a parlare?
E le parole possono affollare la mia mente, non solo la mia bocca.
Una mente piena di parole non lascia spazio all'ascolto.
L'ascolto ha bisogno di uno spazio vuoto di accoglienza per manifestarsi.
Prima presa di coscienza: è necessario uno spazio di ascolto.
Seconda presa di coscienza: è necessario essere presente in quello spazio di ascolto, starci dentro.
Terza presa di coscienza: è necessario aprirsi a quello spazio di presenza e ascolto.
Prendo ad esempio qualcosa che tutti abbiamo sperimentato: vi sarà capitato di soffermarvi a leggere il contenuto di un post di vostro interesse pubblicato sui social e poi per curiosità leggerne anche i commenti relativi. Personalmente lo faccio spesso. E spesso ho letto commenti avulsi dal contesto che sfociavano in risposte fuori tema o in giudizi.
Come può accadere? Chi ha letto il post non si è aperto a quello spazio di ascolto. Non ha dedicato alla lettura del post il tempo necessario allo stare nella lettura e al silenzio necessario alla sua comprensione. Ha riempito quello spazio delle sue parole.
Risultato: una Babele di lingue "incomprensibili le une alle altre" a creare chiusura e separazione.
Il coraggio di ascoltare nasce dal coraggio di ascoltarsi.
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