lunedì 28 dicembre 2020

IL CANDIDO SILENZIO DELLA NEVE

 Il grande larice giace immobile sotto la neve. Il bianco manto colora i rami sempreverdi ricoprendoli di magia. Poco distante la quercia, con le ultime foglie secche tenacemente ancorate ai rami, assiste partecipe allo scioglimento della neve ai primi raggi di sole: solo la continua caduta di piccole gocce e il veleggiare di sporadici fiocchi interrompono il silenzio che ammanta il paesaggio.
Contemplo grata questi due alberi che accompagnano da sempre le mie giornate: il larice con il suo portamento immutabile e imponente e la quercia in costante trasformazione.
Il larice ospita ogni anno un nido di cornacchie grigie mentre la quercia ne ospita uno di gazze. Anche cinciarelle, picchi rossi, upupe, ghiandaie, ballerine bianche, colombi, rondini e passerotti animano i loro rami in primavera, estate e autunno, mentre di notte sono le civette a ravvivare il giardino con i loro stridii. 
La natura è per me una compagna fedele, una preziosa confidente, una maestra. Oggi osservando la bellezza nella sua semplicità è stato naturale lasciarsi trasportare dalla magia.




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