Quando percorri la spirale che conduce al tuo centro, puoi avere l'impressione di percorrere gli stessi passi, più e più volte.
In effetti ci sono stazioni in cui devi fermarti ripetutamente: all'inizio sono così affollate che non riesci neanche a vedere il treno su cui devi salire, poi ripassandoci la folla si dirada e diviene più semplice comprendere quale sia il treno giusto per te.
I passaggi, quelli che ti cambiano la vita, hanno bisogno di tempo e di maturazione; hanno bisogno di coraggio e di tanta pazienza. Li prepari tu stesso compiendo tanti piccoli movimenti e accumulando esperienze e informazioni fino al momento in cui sei pronto a tirare le fila del vissuto.
Capisci di essere finito in stazione per l'ennesima volta quando la vita ti spiazza al punto da indurti a fermarti per osservare con maggior consapevolezza quanto stai vivendo. E quando ti fermi vedi la ferita che deve essere guarita: alla prima stazione dovrai solamente tamponare il sangue che fuoriesce, alla stazione successiva la benderai cercando di cicatrizzarla, all'ennesima fermata la sbenderai e controllerai che la pelle si sia riformata fino a completa guarigione quando toccandola non percepirai più dolore.
La prima volta potrai restare impressionato dal sangue che fuoriesce dalla ferita e girarti dall'altra parte, sentendoti soffocare in mezzo alla gente che affolla la tua stazione. La vita ti porterà nuovamente a scendere a quella stazione fino a quando sarai pronto a vedere e a fare la tua parte.
Ma cosa accade quando finalmente vedi il treno e comprendi che aspetta proprio te?
Beh, ci sali sopra, no?
Le nuove avventure iniziano proprio dal completamento di quelle appena vissute.
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