Le presentazioni di libri al tempo del Covid assomigliano ad un sentiero tortuoso tutto in salita.
Molte librerie hanno paura ad ospitare eventi per le restrizioni Covid, così come molti lettori hanno paura a parteciparvi. Gli autori, fiduciosi di poter diffondere la loro opera, ce la mettono tutta, ma in cima all'Everest si arriva con grande sacrificio e in numero ristretto.
Così dopo anni di indefessa dedizione alla scrittura, quando finalmente si arriva a tenere tra le mani la propria creatura, la si guarda con amore e ci si chiede come condividerne i contenuti.
Per lo meno per quanto mi riguarda è così: ogni libro scritto è nato dalla gioia scaturita dal completamento di un tratto di percorso la cui realizzazione si completa con la condivisione. Non si possono trattenere i doni.
Leila ha preso la forma di un romanzo proprio per rendere più accessibili i messaggi che ho scelto di condividere.
L'abbandonare temporaneamente l'universo della saggistica è stato un atto di coraggio condito da un briciolo di follia. E ora che Leila si trova a navigare nell'oceano sovraffollato della narrativa ne ho la conferma.
Sono pentita? No. Sentivo di dover attraversare questo passaggio e sentivo di doverlo fare in questo modo.
E ora che in apertura di cuore mi preparo alla condivisione, mi rendo conto quanto sia difficile donare in una realtà dominata dalla paura e dalle emozioni.
Il percorso mi ha insegnato la pazienza e forse si tratta solo di aver cura di Leila fino a quando i tempi saranno pronti ad accoglierla.
Affido ai lettori che sono pronti a conoscerla, al di là delle evidenti difficoltà del periodo che stiamo vivendo, il filo invisibile della sua Luce e resto a disposizione della rete di passaparola che confido si possa creare per approfondimenti o incontri a tema in cui sviluppare gli argomenti trattati.
"Da cuore a cuore"
Donatella
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