Faccio seguito ai post precedenti considerando le tante e intense reazioni da essi scatenate.
È sufficiente parlare di libertà (di essere se stessi, di scelta) e di anticonformismo (atteggiamento di rifiuto nei confronti di una passiva accettazione di idee, principi, usi e comportamenti convenzionali o comunque prevalenti nella maggioranza - cit. Treccani) al femminile per scaldare gli animi e aprire le porte al giudizio. Giudizio spesso riferito all’ambito sessuale (esiste solo quello?) e fondato su uno spiccato egocentrismo. Devo ammettere che non ne sono rimasta sorpresa considerando il disequilibrio maschile/ femminile visibile in una realtà fin troppo esplicita e specchio di un’interiorità individuale sofferente in quanto incompleta. Spesso infatti si dimentica che maschile e femminile sono presenti in ciascuno di noi. E il nostro corpo, che lo sa, ce lo dimostra con la sua innegabile semplicità: quanti di noi sono in grado di mantenere una stazione eretta e rilassata a piedi allineati e uniti senza oscillare e perdere l’equilibrio?
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