"Solo tu hai la capacità di risvegliarti." scrive Osho e continua "Poichè tu solo sei in grado di addormentarti, come può qualcun altro essere responsabile del tuo risveglio?"
In un momento in cui la responsabilità individuale può fare un'enorme differenza per ciascuno di noi, è bene riflettere su queste parole. Mai come oggi è evidente il collegamento tra libertà e responsabilità e tra libertà, responsabilità, scelta.
Ciascuno di noi è libero di scegliere se rispettare la normativa di non uscire di casa. Quello che non è chiaro a molti è la responsabilità che questa scelta comporta nei confronti di se stesso e degli altri. Quello che di primo acchito può, infatti, apparire come un atto egoistico teso a rivendicare il potere personale di essere libero di scegliere, è infatti un semplice atto di inconsapevolezza sostenuto da un'illusione d'immunità al virus o dal disprezzo della vita stessa.
La chiusura effettiva e manifesta a cui siamo vincolati contrasta in modo evidente con l'innegabile relazione che ci lega agli altri per via della nostra umanità. Siamo i nodi di una rete e se in essa alcuni nodi cedono l'intera struttura nè risentirà e dovrà aumentare i propri sforzi per contenere i danni. E' solo questione di oggettività. Se dormi non puoi rendertene conto, ma se ti svegli non puoi non farlo.
Il risveglio, come ognuno di noi sta sperimentando, è alquanto faticoso. Prima di tutto comporta lo stare con noi stessi con tutto il disagio che questa dimensione comporta. Abituati come siamo a disperdere le nostre energie all'esterno per fuggire il sentire, immergersi in esso può risultare assai scomodo. E' evidente che chi non riesce a stare e permea la sua scelta di uscire con giustificate illusioni, sta continuando a dormire scegliendo la famosa via in discesa della sopravvivenza. Svegliarsi implica fare i conti con le proprie fragilità e le proprie paure, per iniziare a vivere con consapevolezza riconoscendo il valore della vita stessa.
Il mondo è ricco di sonnambuli che sovvertono l'ordine delle priorità attribuendo a bisogni secondari (economici e di potere) maggiore importanza rispetto ai bisogni fisiologici che sostengono la vita.
Secondo Maslow (1970) il comportamento dell'uomo sarebbe regolato da bisogni che ne determinano le azioni verso obiettivi di natura biologica e psicologica.
Maslow individua una scala dei bisogni organizzata in modo gerarchico: nella posizione più alta pone il bisogno di autorealizzazione (realizzazione delle nostre potenzialità) e asserisce che questo bisogno può essere soddisfatto solo dopo aver soddisfatto i bisogni precedenti a partire dalla base: i bisogni fisiologici per primi, poi il bisogno di sicurezza (stabilità di relazioni e prevedibilità delle condizioni ambientali), a seguire il bisogno di appartenenza (la famosa rete sociale) e il bisogno di autostima (rispetto e riconoscimento individuale e sociale).
Secondo Maslow il soddisfacimento dei bisogni procede con la maturazione dei processi cognitivi e affettivi dell'uomo, rispecchiandone la crescita evolutiva.
Ho tirato in ballo Maslow per offrire uno spunto di riflessione. La situazione attuale ha fatto vacillare il soddisfacimento dei nostri bisogni di base rimettendo in discussione stili di vita, relazioni, scelte.
Per questo motivo lo stare ci rimanda senza mezzi termini alla nostra vulnerabilità e ci sta stretto: una cosa è certa, sognare di essere invincibili non ci renderà mai tali cosi come il detenere il potere su un gregge di cadaveri non ci renderà onnipotenti.
"Solo tu hai la capacità di risvegliarti." scrive Osho e continua "Poichè tu solo sei in grado di addormentarti, come può qualcun altro essere responsabile del tuo risveglio?"
Un fiore al giorno per stare nella bellezza
e muoversi con consapevolezza
Foto di Donatella Coda Zabetta
Per dirlo con le parole del tuo libro Maslow rimane nel dominio della mente e non del cuore. Occorre presentargli l'altra faccia della medaglia attraverso il suo spessore.
RispondiEliminaInteressante prospettiva. Mi sono avvicinata a Maslow marginalmente - con la preparazione dell'esame di psicologia generale e non leggendo i suoi libri -, ma la sua scala gerarchica mi ha ricordato il percorso. In ogni passaggio proposto ho letto un movimento verso la consapevolezza fino all' auto-realizzazione. Mi piace leggere Maslow anche attraverso il corpo: benessere psico-fisico, equilibrio, apertura, consapevolezza, manifestazione. La psicologia mi piace da matti, ma ampliandone gli orizzonti.
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