Abbiamo smesso di guardarci negli occhi.
Da quando ci siamo abituati a fissare uno schermo
siamo diventati sempre più passivi.
Televisione, computer, tablet, cellulari
hanno assorbito gradualmente tutta la nostra attenzione.
Abbiamo smesso di guardarci negli occhi.
Abbiamo dimenticato come osservare l'altro, ascoltarlo, annusarlo, toccarlo.
Abbiamo rinchiuso noi stessi nel mondo virtuale della tecnologie.
Amici sono foto e parole senza forma.
Noi stessi siamo diventati fantasmi scritti
in una realtà priva di odori, sapori, intensità.
Abbiamo smesso di guardarci negli occhi
e non ricordiamo più come guardarci allo specchio.
E' più facile odiare, criticare, restare indifferenti, pensarsi migliori.
E' più facile odiare, criticare, restare indifferenti, pensarsi migliori.
Lo schermo ci assorbe, ci fa dimenticare, ci fa sognare,
ci fa sentire potenti esiliando le nostre paure, nascondendo le nostre fragilità
e accogliendo senza giudizio lo sfogo delle nostre emozioni.
Abbiamo smesso di guardarci negli occhi
e la nostra anima si è persa in una rete senza tempo, al di là dello spazio.
Abbiamo smesso di invecchiare, di assumerci responsabilità,
di fare sacrifici, di vivere il corpo.
Immobili come macchine
ci siamo arenati nella melmosa palude della mediocrità.
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