In questi giorni riflettevo sulla paura della morte e sono giunta alla conclusione che non è il nuovo viaggio che la morte porta con sè a fare paura, ma il bagaglio che ci porteremo dietro alla partenza. A determinare lo stato d'animo con cui affronteremo la morte sarà infatti il modo in cui avremo vissuto la vita.
Se il nostro bagaglio sarà carico di sospesi, di rimpianti e di attaccamenti, non avremo voglia di partire e di affrontare una nuova esperienza e ci sentiremo impreparati a farlo. Saremo terrorizzati all'idea di abbandonare il corpo e le nostre resistenze renderanno il passaggio molto faticoso.
Se il nostro bagaglio sarà leggero per i semi che abbiamo piantato, cresciuto e coltivato con amore, guarderemo alla vita passata con il cuore. Accoglieremo le tempeste, la siccità e lo scarso raccolto come naturale parte del percorso fatto e affronteremo il cambiamento senza paura.
Se pensassimo di più alla morte, sono convinta vivremmo vite più consapevoli.
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Verissimo Donatella! Sono completamente d'accordo con Te :) Un caro abbraccio
RispondiEliminaGrazie!
EliminaNon vorrei dilungarmi visto l argomento- io mi sto preparando alla "morte" come ad un qualcosa da fare...con interesse e curiosità- non sto vivendo a pieno per varie questioni, ma nemmeno male... sono ancora giovane, 56 anni, ma al passaggio ci penso eccome..e sono sicura che mi aspetterà qualcosa di interessante, se mi preparo a modo...
RispondiEliminaPaolina siamo quasi coscritte e al passaggio penso molto anch'io e non mi fa paura. Ma ogni volta che la morte mi sfiora più da vicino, mi accorgo che è un aiuto a rivedere le priorità, a relativizzare i problemi, a oggettivare l'esperienze. La sua vicinanza mi aiuta a mettere a fuoco l'essenziale per vivere con maggior intensità e consapevolezza il tempo che mi è dato. Spero di arrivare a quel momento con la leggerezza della libertà ...
EliminaIo ci penso spesso. Per carattere. Capisco che la morte è un passaggio obbligato e naturale. Per me il problema è la vecchiaia che spesso la precede. La perdita di autonomia, le umiliazioni che un corpo e una mente che muoiono sono capaci di infliggere.
RispondiEliminaTi consiglio la lettura di James Hillman "La forza del carattere" ... "Invecchiare non è un mero processo fisiologico: è una forma d'arte, e solo coltivandola potremo fare della nostra vecchiaia una 'struttura estetica' possente e memorabile, e incarnare il ruolo archetipico dell'avo, custode della memoria e tramite della forza del passato."
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