Si era persa in un dedalo di vicoli, forme, stanze chiuse.
All’apparenza senza uscita.
Piccole luci spuntavano qua e là a darle speranza e forza.
Due sacche di aria le permettevano di respirare
e non perdere lucidità.
e non perdere lucidità.
Tutto quanto sembrava già conosciuto e percorso più volte,
ma la donna si accorse per caso di poter camminare
sulle pareti e sui soffitti del labirinto senza problemi.
sulle pareti e sui soffitti del labirinto senza problemi.
Cambiò prospettiva.
Le Luci tutte disposte a sinistra
sembravano illuminare una via precisa verso destra.
sembravano illuminare una via precisa verso destra.
Arrivare all’ultima stanza fu naturale.
L’apertura mostrava l’alba soffusa di un nuovo giorno.
Lasciare ciò che conosceva per lo sconosciuto
la spaventava un po’,
la spaventava un po’,
ma tempo era giunto per nuove esperienze e avventure.
Mosse un primo passo in quella luce ovattata,
chiuse gli occhi e si affidò ad essa.
Scrivere una storia lasciandosi trasportare
dalle immagini delle carte
dalle immagini delle carte
è un'avventura meravigliosa all'interno di se stessi...
www.ilgiocatoredicarte.it
di Paola Neyroz e Nadia Savoini
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