Ci sono periodi fertili e altri più poveri di parole.
In realtà, questo momento è per me denso di idee e di parole,
ma sono tutte concentrate nel mio primo romanzo.
Non pensavo fosse una tale fatica: erroneamente credevo che scrivere romanzi fosse una passeggiata. In realtà lo è, ma a piedi e fin sulla cima dell'Everest. Per questo motivo dedico poco tempo al blog.
Abituata a scrivere saggi mi sto confrontando con un mondo che mi è totalmente estraneo sia per il linguaggio sia per il modo espressivo. Ho dovuto accantonare la capacità di sintesi che mi è propria e, gradualmente, imparare a soffermarmi sulla realtà, assaporandola, annusandola, ascoltandola, toccandola.
Per come sono fatta, è un passaggio superimpegnativo. Devo accantonare quell'oggettività che mi è costata anni di sacrifici per calarmi nella soggettività dei personaggi e da buon regista farli muovere con coerenza e logica.
Il divertimento di questa nuova avventura è fagocitato dallo sforzo necessario alla mia trasformazione, ma sento profondamente l'urgenza di quest'opera. Sono pronta a trattare argomenti delicati di cui è importante scrivere e ho scelto di farlo con il romanzo per alleggerire il peso delle parole.
Questa decisione sta ribaltando le mie percezioni e mi porta, ancora una volta, a guardare alle cose cambiando prospettiva.
"Così in alto, così in basso" scriveva Ermete Trimegistro
e ricordo questa frase ogni singolo giorno
quando mi appresto a scrivere
calandomi nelle dinamiche umane con tutta me stessa.
Eh sì ♡
RispondiEliminaInteressante ciò che dici ♡
Spero ti regali le soddisfazioni che meriti.
Da quel che leggo e come lo hai scritto: Sicuramente^^
Certo che sì! E' un percorso di crescita affascinante, anche se molto faticoso. Grazie del commento!
RispondiEliminaComplimenti è in bocca a lupo.❤
RispondiEliminaGrazie di cuore! Farò del mio meglio!
EliminaMolto interessante! Anche perché anch'io, dopo una vita che scrivo altro, sto per cimentarmi in un romanzo. Ma non ho mai creduto che fosse una passeggiata, te l'assicuro!
RispondiEliminaInconsapevolezza la mia. Mi piace scrivere storie e lasciavo l'immaginazione condurmi seguendo le immagini e i personaggi. E' sempre stato un lasciar fluire. Credevo che con il romanzo fosse lo stesso. Ma ahimè, non è affatto così: non sono i personaggi a condurti, ma il contrario. Non pensavo ci fosse un così grande lavoro dietro alla stesura di un romanzo e sto imparando pian pianino ... Cosa scrivi Rossella, di altro intendo?
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