Quando finiamo in un vicolo cieco
è facile demoralizzarsi.
Eppure, quando finiamo in un vicolo cieco,
abbiamo la meravigliosa opportunità di reinventarci.
La strada che abbiamo intrapreso si è chiusa davanti ai nostri occhi.
Possiamo osservare passivamente il muro che abbiamo davanti,
possiamo tornare indietro,
oppure possiamo aprire una nuova via all'interno di noi stessi.
Quando tutto intorno a noi sembra immobile
è il momento di spaziare dentro le emozioni,
è il momento di osservarci mentre sprofondiamo in esse
ed è il momento di imparare a riconoscerle.
Quando mi permetto di vedere qualcosa,
non lo sono più:
le prospettive cambiano e lasciano spazio all'essere.
Se io non sono quel muro,
non sono immobile
e posso scegliere di esplorarlo
senza fretta e con distacco
per conoscerlo e trovare il varco che mi permetta di trascenderlo.
In fondo,
i muri che ci fermano
sono quelli che ci appartengono.
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