Il coraggio di ascoltarsi è per me fondamentale e proprio questo coraggio mi ha portato, negli ultimi mesi, a rivolgere l'attenzione all'interno in uno spazio di ascolto solo mio.
Non è possibile essere aperti contemporaneamente in direzioni opposte (all'esterno e all'interno) senza incorrere in un blocco energetico: per questo ho scelto di ritirarmi e integrare le dolorose esperienze riemerse e vissute in questi ultimi anni, prima di potermi aprire al mondo con consapevolezza.
Il dolore richiede tempo e pazienza per essere elaborato: il carico emotivo che inevitabimente porta con sè deve essere trasformato per non appesantire il presente con le sue dinamiche.
Ora sono pronta a riemergere dal buco (anche se a dire il vero, devo scegliere di affrancarmi dalla dolce tentazione di rimanere nel torpore generato dal non mettersi in gioco ;-)), ma devo ancora comprendere bene come farlo.
Sono divenuta consapevole dei doni che questa maturazione interiore ha elargito e sento forte la spinta a condividerli. Non ho ancora chiarezza sulle modalità di manifestazione di questa apertura, ma sento di doverle offrire uno spazio. Uno spazio di ascolto.
Forse proprio in questo spazio è racchiusa la risposta che cerco. Uno spazio di ascolto che si rivolge all'esterno.
Scrivendo e seguendo le associazioni che le parole stanno facendo nascere in me, mi piacerebbe creare gruppi di ascolto, magari su tematiche diverse e con molteplici approcci perchè credo profondamente nel valore della condivisione.
Considerando che questo lavoro sarà rivolto a voi, apro il mio cuore a suggerimenti, pensieri, idee ...
Ogni spunto sarà per me preziossimo.
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