Abbiamo una valigia fedele che ci segue ad ogni passo: la memoria.
Questa valigia è piena di ricordi, emozioni, gioia, dolore, ferite, sogni mancati e sogni realizzati, errori ed esperienze.
Vi siete mai domandati perchè nella valigia tutte queste cose abbiano pesi differenti e sembra che il dolore con il suo carico ne occupi la maggior parte e che la gioia, così leggera, resti spesso relegata ad un angolino?
Io sì.
Così per curiosità decisi di appoggiare la mia valigia a terra, aprirla e osservarne il contenuto.
Scoprii che il dolore aveva tanti fili invisibili che lo collegavano alla tristezza, alla rabbia, alla paura e a tante altre emozioni che zavorravano l'esperienza alla valigia e le facevano mettere radici tenaci in essa.
Ogni volta che provavo emozioni similari realizzai, inoltre, che le radici del dolore si rafforzavano e i fili invisibili dell'emotività si intrecciavano ad altre esperienze dolorose occupando sempre più spazio. Con grande stupore osservai invece la gioia avere un unico filo invisibile che la collegava ad un enorme palloncino rosso con la scritta amore: in trasparenza al suo interno potevo leggere fiducia, amicizia, lealtà, sincerità, coerenza, rispetto ...
Nella mia valigia il palloncino rosso era schiacciato dal peso del dolore e la sua leggerezza influiva poco sul peso che mi portavo dietro.
Così ho preso un enorme paio di forbici e ho iniziato a tagliare i fili invisibili delle emozioni delle esperienze dolorose, togliendo ad esse il carico emotivo di quando le ho vissute e riducendole a semplici episodi del passato. Man mano che tagliavo i fili, le emozioni si sgonfiavano fino a scomparire e il dolore diveniva una scatolina chiusa molto meno ingombrante.
Questa operazione mi richiese molto tempo, ma il risultato fu spettacolare.
Il palloncino rosso si gonfiò occupando più spazio grazie all'amore con il quale mi ero presa cura di me stessa e le scatoline di dolore si accumularono ordinatamente in una parte della valigia liberando un sacco di spazio per le esperienze del presente.
Soddisfatta richiusi la valigia e ripresi il cammino.
Non dimenticai mai l'importante lezione che avevo appena imparato: riorganizzare la memoria si può.
Buon viaggio esploratori della memoria.
Bello, sembra un racconto tratto da un romanzo :)
RispondiEliminaAvere la consapevolezza delle proprie emozioni e sapersi ascoltare sono due cose da imparare a fare assolutamente nella vita.
Grazie di cuore Violetta! Mi piace scrivere seguendo le immagini ... trovo sia più semplice trasmettere quello che provo e ritengo sia, allo stesso tempo, di più facile comprensione per chi legge. Così uso l'immaginazione per dare forma ai pensieri e cambiarne la prospettiva!
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