Quando ci si affida alla propria interiorità, le parole fluiscono sulla carta con spontaneità seguendo l'ispirazione del cuore. Si inizia a scrivere affidandosi, senza aver chiarezza su quanto emergerà. E' un po' come seguire un filo invisibile che ti porta in alto e in profondità ad esplorare nuovi orizzonti. Lo stupore e la meraviglia accompagnano i pensieri e li arricchiscono: apertura e fiducia li nutrono.
Quando ci si affida alla mente, le parole seguono percorsi logici e didascalici, affidandosi ai percorsi della memoria. Si ha chiarezza sullo svolgimento dei pensieri e sul punto di partenza e di arrivo del ragionamento.
La percezione che questi due modi di scrivere trasmettono è differente: nel primo caso attivano il cuore e risuonano con esso attivando le dimensioni più profonde dell'essere, nel secondo caso attivano la mente e stimolano la comprensione.
Fiabe, storie, poesie, meditazioni nascono dal cuore e svelano nuove prospettive segnando la via.
La mente osserva la via e la scruta, ne esplora i vicoli e le strettoie, girovagando nel labirinto delle informazioni memorizzate.
Il nostro approccio alla lettura determinerà le nostre preferenze: l'apertura di cuore gioirà della possibilità di esplorare nuove vie, la razionalità apprezzerà, al contrario, l'approfondimento della conoscenza.
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