"Le esperienze della terapia ipnotica hanno portato allo sviluppo dell'autosuggestione, del pensiero positivo e del pensiero finalizzato. Questi sistemi insegnano come l'uomo possa guarire le malattie e conquistare la salute attraverso la ripetizione e l'immaginazione figurativa di pensieri positivi.
Uno dei grandi pionieri dell'autosuggestione fu il non-medico Emile Coué di Nancy, i cui insegnamenti e le cui formule ("Ogni giorno mi sento meglio da ogni punto di vista") produssero in Europa un grande movimento, noto con il nome di Couéismo. L'assioma fondamentale di Coué è che "solo la nostra immaginazione ci rende sani o ammalati. Perchè l'uomo è quello che pensa". Dato che questo assioma non è vero, non funziona neppure il metodo costruito intorno ad esso. Esatto è piuttosto: "L'uomo non è ciò che pensa, ma come è stato pensato" (Hans Bluher).
Coué trattò l'aspetto metafisico della malattia con la medesima sicurezza della nostra odierna medicina. Entrambe credono fermamente che sia sufficiente diffondere sempre più nel mondo il loro metodo per eliminare la malattia dal mondo stesso. Questo modo di pensare è gradevole, ma non adatto al problema della malattia. Le suggestioni non potranno mai guarire, perchè sono menzognere. La guarigione può venir solo dall'incontro con la verità. Questo vale per tutti i sistemi e procedimenti suggestivi che pretendono di procurare salute, felicità e ricchezza.
La possibilità di raggiungere gli effetti promessi con queste pratiche, non è in discussione: discutibile è però la diffusa opinione che queste pratiche coincidano con gli insegnamenti dell'esoterismo. L'efficacia di un'azione non giustifica affatto l'azione stessa."
IL LIBRO DELLA GIUNGLA - Disney
Oggi desidero stimolare una profonda riflessione sull'autosuggestione
e sulle pratiche che su di essa si basano.
Avevo già pubblicato in passato un post - qui trovate il link: LA CREAZIONE (estratto dal libro di Hartmann Magia Bianca e Nera) - offrendo, attraverso le parole di un grande esoterista, Eliphas Levi, lo spunto per una meditazione consapevole.
Personalmente ho sempre nutrito enormi dubbi in merito all'efficacia a lungo termine di queste pratiche e ho naturalmente diffidato dell'ipnosi fin da quando ne venni a conoscenza.
Dethlefsen, nel testo da cui ho tratto il brano, si esprime sull'ipnosi considerandola addirittura pericolosa per la via esoterica in quanto contiene un aspetto di forza che si oppone alle nostre intenzioni. Al di là di questo ne apprezza la sua potenzialità di offrire alcune conoscenze, a condizione di intenderle come paragoni: l'ipnosi delinea, infatti, i rapporti reali donandoci una caricatura della realtà e rendendoci consapevoli della relatività della percezione sensoriale. Una percezione, quella umana, che non dipende tanto dal mondo esteriore, quanto dai propri programmi personali.
Non intendo approfondire ulteriormente questo tema, ma ho sentito nel cuore di instillare un sano dubbio.
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