"Decisamente i grandi sono ben bizzarri" diceva con semplicità a se stesso il Piccolo Principe.
"Decisamente i grandi sono ben bizzarri" mi ripeto continuamente osservando la quotidianità con gli occhi di mia figlia. I grandi vivono al passato o al futuro e per un bambino questa è una grande assurdità.
Il riconoscimento e la gratificazione sono ormai offuscati dal rimpianto, dalle aspettative e dalle pretese.
"Puoi fare meglio... non ti dico bravo così ti impegni di più ... hai preso un bel voto, ma nei mesi passati hai preso un 4, mi devo fidare? " sono frasi proferite da grandi bizzarri.
Come può reagire un bambino che fa del presente la sua unica realtà? Come può un bambino comprendere i contorti calcoli di un adulto? Egli prende semplicemente atto del fatto che il suo agire non è stato all'altezza. Nonostante l'impegno e l'amore che vi ha infuso.
Il bambino si trova così di fronte ad un grande dilemma: entro a far parte del contorto mondo degli adulti e mi adeguo, sopravvivendo alle aspettative dei modelli che amo e che stimo, o urlo a gran voce il mio diritto ad essere un bambino e divento un ribelle?
Nel primo caso l'adulto di turno sarà gratificato dagli sforzi del bambino e riterrà la sua tattica vincente. Come dice il Piccolo Principe l'essenziale è invisibile agli occhi ed, infatti, l'adulto non noterà il graduale dissolversi della spontaneità e creatività infantile nel maldestro tentativo di corrispondere ad aspettative adulte.
Nel secondo caso l'adulto andrà in crisi e diverrà ancora più rigido di fronte al piccolo ribelle che "non vuol crescere". Si creerà una frattura e il piccolo ribelle verrà catalogato come resistente al controllo adulto e, di conseguenza, problematico.
Non è raro sentire grandi bizzarri confrontarsi tra loro in merito ai bambini in questi termini:
"I bambini di oggi crescono troppo in fretta ... oppure ... i bambini di oggi hanno sempre più problemi."
Il Piccolo Principe non avrebbe dubbi: è per via della convivenza con grandi bizzarri.
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