Estratto Dallo Yoga alla Rosacroce di Scaligero:
"Non sono un politico, non sono mai stato un politico: per temperamento, per costituzione interiore, per vocazione, non potrei esserlo. Se dovessi definire me stesso mediante un opposto, potrei dire che sono il contrario di quel che è un uomo politico. Perciò ho sempre ammirato coloro che sono capaci di donarsi alla politica, di esaurire se stessi come politici: sono persuaso che essi assumono su di sè la parte più grave del peso umano, compiendo un sacrificio che divora la loro esistenza, insieme con la loro stessa vanità e la relativa sete di vita. Strada facendo, salvo rare eccezioni, per essi l'apparire finisce sempre con l'identificarsi con l'essere.
Peraltro sono convinto (....) che l'èra della politica è finita e che ha inizio, facendosi faticosamente strada attraverso la scorza degli impulsi politici esauriti, l'èra sociale, o l'èra dell'impulso morale. Sono convinto che la politica è la sopravvivenza di un autentico "oscurantismo" mentale, che impedisce di prendere contatto con il contenuto obiettivo dei problemi umani: impedisce per via di precostituita assunzione ideologica, di ravvisare nei problemi situazioni che non esigono interpretazione secondo colore politico o teorie di partito, ma soluzioni logiche, tecniche, essenzialmente morali."
Mi piace questa riflessione di Scaligero e potrei aver scritto io stessa la prima frase.
E qui mi fermo: il mio corpo regge male la dialettica della politica, le sue contraddizioni e incoerenze. Ho ritenuto però importante stimolare una riflessione su questo argomento.
Nessun commento:
Posta un commento