Ci sono persone il cui ego è talmente debordante da ricercare la popolarità ad ogni costo, anche eccellendo per le proprie debolezze. Questo comportamento indica una profonda mancanza di discernimento, la stessa che contraddistingue coloro che rimangono travolti da questi messaggi, consapevolmente o meno, donando loro potere, parlandone e diffondendoli a loro volta.
D'altra parte l'offerta non è disgiunta dalla domanda, ragion per cui ci deve essere interesse da entrambe le parti affinchè il gioco possa funzionare.
Ho sempre evitato di dare risonanza a queste situazioni, finchè mi sono trovata a farci i conti nel gruppo che ho creato su facebook "Il coraggio di ascoltarsi": poco per volta è stato, infatti, inondato da post di questo tipo da utenti diversi.
Ho cercato di ignorarli e ho postato a mia volta riflessioni sulla manipolazione mediatica, sulla suggestionabilità, sulla schiavitù tecnologica per stimolare una presa di coscienza individuale.
Questo non ha però risolto il problema dell'invasione inopportuna di tanti post in continua produzione attraverso la creazione di siti con nomi differenti, ma alla base lo stesso intento di fare della spiritualità un business a basso costo.
Da buon agricoltore mi sono chiesta cosa fare.
Quando il mio orto è invaso dalla gramigna le soluzioni sono due: la estirpo per tutelare i miei semi o la lascio prosperare fino al punto da soffocare i semi.
Questo lavoro è possibile fintanto che il campo che devo curare, nutrire e far germogliare ha dimensioni ridotte. Non sarei in grado di mantenere pulito un campo di grandi dimensioni senza ricorrere a diserbanti chimici rendendo automatico il processo.
La mia condivisione non è volta a ricercare la popolarità, per cui la via si è dispiegata con chiarezza: un campo di dimensioni ridotte affinchè i semi possano germogliare è quello a cui voglio dedicare la mia attenzione.
D'altra parte è il dualismo stesso della manifestazione a far sì che esistano nella spiritualità livelli vibrazionali differenti affinchè ogni percorso di crescita possa trovare la sua via.
Oggi mentre meditavo mi facevano da sottofondo i suoni della natura: l'abbaiare nervoso dei cani, il cinguettio dei cardellini, il canto dell'upupa e il gracchiare delle gazze. Mille suoni in armonia tra loro: ognuno con il proprio spazio per potersi manifestare.
Alcuni erano più risonanti con il mio cuore di altri, ma questa è la mia via.
"Un campo di dimensioni ridotte dove i semi possano germogliare è quello a cui voglio dedicare la mia attenzione".
RispondiEliminaSaggia decisione ...
(:D)
Grazie ;-)
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