Mi è capitato spesso, proponendo la meditazione dell'albero che descrivo nel libro IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI, di ascoltare le condivisioni e realizzare quanto l'utilizzo di un semplice simbolo, qual è l'albero, possa aiutare a comprendere come l'immagine che ci siamo creati di noi stessi spesso non corrisponda alla nostra essenza più profonda. Osservando il proprio albero, a fronte di una richiesta inaspettata a farlo, può accadere di trovarsi di fronte ad una visualizzazione che la nostra mente critica non accetta e giudica. A quel punto l'identificazione con l'albero diviene faticosa e si tende a stravolgerla, adattando l'immagine ad un albero che si ritiene più corrispondente alle proprie esigenze, ripristinando, quindi, l'immagine mentale che abbiamo di noi stessi. Questo atteggiamento crea un velo illusorio tra chi desideriamo essere e chi, invece, siamo veramente. Vi è un profondo lavoro di accettazione da portare avanti per sciogliere questo velo: un percorso teso a realizzare ed accogliere le proprie paure e debolezze, a disgregare gli schemi mentali derivanti dall'educazione e l'attitudine al giudizio. Poco per volta, l'albero si trasforma a svelare la nostra natura e la sua intrinseca bellezza.
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