Oggi posto un interessante estratto di Assagioli, tratto dal libro "L'atto di volontà". Ognuno di noi ne dovrebbe fare spunto di riflessione e provare ad intensificare "il suo potenziale" di energie di volontà buona e di comprensione. La nostra quotidianità ne trarrebbe grande beneficio, coinvolgendo anche tutti coloro con cui ci relazioniamo.
"Generalmente, i moventi o impulsi opposti dentro di noi tendono a neutralizzarsi a vicenda, e il nostro compito consiste nell'intensificare "il potenziale" di energie di volontà buona e di comprensione in modo che non solo neutralizzi gli impulsi ostili, ma sia più forte di loro. Qui, tuttavia, si deve fare una riserva, per non cadere nella trappola vittoriana della repressione e soffrire così di reazioni di energie represse o rimosse. Se per esempio le tendenze ostili dovessero essere molto intense, "agire come se" non è sufficiente e, se usato prematuramente può provocare risultati indesiderabili. In questi casi si devono prima usare i metodi dello sfogo innocuo (catarsi) e della trasmutazione e sublimazione. Non sto dicendo questo per raccomandare di non essere mai aggressivi o di non combattere mai; quello che voglio dire è che abbiamo la libertà di scegliere se, e fino a che punto dare espressione diretta all'impulso o al movente, anche nel caso di profonda indignazione o dispiacere ( mi piace definire questo comportamento consapevole, aggiungo io ). Inoltre, nel fare questa scelta, nel prendere questa decisione, possiamo fare uso delle riserve di una chiara comprensione così come della guida del Sè Transpersonale. Il punto è che scelte e decisioni sono possibili. L'atto di volontà e di intenzione comporta dunque una decisione di accettare o non accettare un impulso. L'autenticità non consiste nel cedere ad un movente negativo semplicemente perchè esiste. Considerato in questa luce, comportarsi con benevolenza nonostante un impulso di rabbia può essere la più alta forma di sincerità, perchè corrisponde a ciò che vorremmo essere completamente e che già siamo in parte. Riconoscerlo elimina l'equivoco sull'autenticità. Molti, infatti, si comportano male e si giustificano con il fatto di essere autentici. Ma questa è spesso l'autenticità dell'uomo delle caverne (ihihihi! Bellissima!!!). Il metodo di "agire come se" possedessimo i sentimenti desiderati non è nè ipocrisia nè inganno. E' un modo efficace per diventare sempre di più ciò che vorremmo essere continuamente. Noi siamo, essenzialmente e genuinamente, ciò che vogliamo essere, anche se spesso non riusciamo a manifestarlo."
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