Siamo sicuri che la mente non c'entri nulla?
Spesso ci capita di finire in relazioni che non ci fanno stare bene, ma fatichiamo a lasciarle andare. Ci convinciamo di essere innamorati e ci ripetiamo che al cuor non si comanda, come a giustificare la nostra rigida presa di posizione di fronte alla sofferenza.
Ma il cuore non vuole solamente il nostro bene? Partendo da questo presupposto, cosa ci induce a restare aggrappati a una controparte che non ci dona gioia? Forse il realizzare che l'altro c'entra poco o niente con la nostra sofferenza, ma ci regala su un piatto d'argento un'ottima giustificazione per non dover ammettere di avere dei problemi. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che vibrazionalmente attiriamo sempre persone sulla nostra stessa lunghezza d'onda, che risuonano cioè con il nostro tipo di dolore per averlo creato o subito a loro volta. Per questa ragione, ci sentiremo compresi (avete presente essere sulla stessa scialuppa di salvataggio in un mare in burrasca?) e ci illuderemo che sia l'altra metà della nostra mela.
Tratto il tema dell'amore nel libro: "IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI": ritengo sia molto importante sapersi ascoltare e conoscere per stare bene con se stessi e poter conseguentemente stare bene con gli altri.
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