Quando ero piccola c'era un cartone animato che narrava la storia di Grisù, un draghetto sputafuoco che sognava di fare il pompiere.
Grisù odiava il suo fuoco, lo riteneva inutile e dannoso, forse perchè quando si emozionava inceneriva tutto.
Ecco allora prendere forma il sogno di spegnerlo grazie alle rosse autopompe dei pompieri: nonostante tutti i suoi sforzi non riesce però a divenire un pompiere e nel proseguo della storia si adatta a fare altri lavori e ad utilizzare la propria focosa natura in opere umanitarie.
Mi piaceva particolarmente questa storia e oggi posso facilmente intuirne il motivo: racconta in modo simpatico e accattivante le difficoltà nell'accettare se stessi, la propria natura e le proprie debolezze. Solo un radicale cambio di prospettiva può aiutarci a cogliere la bellezza di chi siamo per manifestarla con spontaneità. La vita spesso ci frappone ostacoli importanti quando i sogni non vanno nella direzione della nostra realizzazione proprio per permetterci di cambiare direzione e intraprendere il cammino verso noi stessi.
Il fuoco rappresenta l'energia insita ad ognuno di noi con la sua valenza duale, costruttiva e distruttiva. Tutti abbiamo grandi talenti e debolezze, ma dipende da ciascuno di noi valorizzare i primi e utilizzare in modo costruttivo le seconde. Questo può accadere solo accettandosi con totalità.
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