In questi giorni sto riguardando Star Wars. Sono passati così tanti anni che non ricordavo i vari episodi se non per la famosa espressione "La forza sia con te!", che mi era molto piaciuta già allora.
Ora li rivedo con una consapevolezza e una maturità differenti e ne colgo, affascinata, i reconditi messaggi, chiari e diretti, nei dialoghi dei protagonisti.
La paura e le passioni come debolezze a facilitare la manifestazione del proprio lato oscuro, gli attaccamenti a sporcare la purezza d'intento. Il lavoro interiore e di meditazione, la disciplina, l'esercizio e l'umiltà necessari a diventare uno Jedi.
E in modo magnificamente descritto il potere. Il potere in tutte le sue sfumature.
Il potere offuscato dalla dimensione materiale che sfocia nella manipolazione e il potere consapevole della saggezza.
E la tecnologia, talmente avanzata, da sostituire l'uomo nelle sue funzioni, ma con impatto totalmente differente a seconda dell'utilizzo che ne viene fatto.
E' geniale come negli anni 70 si sia creata una saga cinematografica così lungimirante.
Mi ha colpito, in particolar modo, come sia facile deviare da un percorso di consapevolezza se non si è adeguatamente lavorato su se stessi e sulle proprie ombre. Questo passaggio è tratteggiato perfettamente nei dialoghi tra Anakin Skywalker e il Signore Oscuro dei Sith: la sottile manipolazione delle debolezze di Anakin è velata da un intento di amore affinchè lui ceda al richiamo della propria ombra. Poche parole dette al momento giusto senza fretta. Il ragno tesse la tela con pazienza e astuzia per catturare la preda.
Questo tipo di atteggiamento è particolarmente diffuso ai giorni nostri. Mi rattrista molto quando è intimamente collegato alla spiritualità, anche se so bene che "Il lato oscuro della forza" è parte della forza stessa ed altrettanto funzionale ad essa.
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