Da quanto ho imparato, lo scarico della rabbia all'esterno è semplicemente un alleggerimento temporaneo: il nostro pentolone è pieno e versando un po’ d’acqua in giro, ci sembra subito di respirare molto bene, ma esso non tarderà molto a riempirsi nuovamente.
Il lasciar andare la rabbia, soprattutto quella trattenuta, richiede un profondo lavoro di autoanalisi. Non si può prendere la rabbia e buttarla, occorre trasformarla in energia utile ad uscire dal tunnel del disagio interiore.
In realtà, se siamo molto arrabbiati sempre o basta poco per farci arrabbiare, questa emozione è divenuta parte di noi.
Disidentificandoci dalla rabbia, scopriamo la debolezza che la fa emergere.
La rabbia è semplicemente un fuoco che si accende perché abbiamo legna da ardere in abbondanza al nostro interno. Trattenendo la rabbia il calore interno sale e le scintille scoccano che è un piacere dando vita a grandi falò.
Se non permettiamo alla scintilla di scoccare (scaricando un bel po' di rabbia all'esterno), magari non ci bruciamo, ma la legna da ardere non la leviamo.
Parlo di legna da ardere perchè si tratta di qualcosa che deve essere trasformato in cenere grazie ad una profonda elaborazione che dia vita ad una comprensione e alla conseguente rinascita.
Alla radice di questo accumulo di legna c’è sempre una non accettazione di qualcosa che ci appartiene profondamente e che non riusciamo o non vogliamo riconoscere come nostro.
Lavorando sulla fisicità con la visualizzazione ho notato che quando questa elaborazione avviene il corpo diventa flessibile e leggero.
Se non si è centrato il problema, permane rigidità e compressione. Lo stesso accade dopo uno scarico di rabbia.
Ovviamente in situazione di apertura è molto facile specchiare la propria quantità di rabbia: basta poco a farci incavolare. E anche se non esplodiamo come bombe, sentiamo le scintille di calore dar vita al nostro interno ad una sensazione bruciante e fastidiosa.
In tal caso, utilizzate il respiro e disidentificatevi dalla rabbia, osservando con oggettività gli eventi per cogliere la causa scatenante del disagio. Sicuramente essa ha impattato con una vostra debolezza, specchiandola, e proprio su questo è importante lavorare.
l'ultima frase è interessante. Di norma se siamo persone che desiderano una vita serena la rabbia non è una debolezza ma il frutto di una ingiustizia subita. Lasciarsi "scivolare" addosso può essere una soluzione ma permette a qualsiasi di fare di te zimbello. Più giusto sarebbe rintuzzare l'offesa ma qui nasce il problema. La cosa migliore sarebbe quella di farlo senza che l'imbelle se ne accorgesse, cosa non facile e qualcuno potrebbe osservare che è vendetta.....Felice serata Dona :)
RispondiEliminaLa rabbia sottende una debolezza ben più profonda, è solo la cima della miccia. Serena notte Brezza
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