Estratto da "Reincarnazione e karma" di Massimo Scaligero:
"L'ESPERIENZA INTERIORE INDIVIDUALE DEVE PARLARE,
PIUTTOSTO CHE L'INAPPUNTABILE SAPERE,
CHE, MALGRADO LE MIGLIORI INTENZIONI,
ESTINGUE L'ELEMENTO PERENNE DELL'INSEGNAMENTO
CON L'ALIBI DELLA FEDELTA' AD ESSO."
Quando ho letto questa frase di Scaligero, il mio cuore ha sorriso. Si riferisce a qualcosa che sento profondamente e che condivido. Ritengo l'esperienza individuale la base della crescita, così come sento che un buon insegnamento debba lasciar liberi coloro che si avvicinano ad esso e insegnare loro a muoversi autonomamente, riscoprendo le proprie potenzialità e arricchendo quanto imparato con la propria unicità. L'evoluzione è movimento e cambiamento, se così non fosse l'uomo sarebbe rimasto un clone a se stesso.
L'insegnamento perde inevitabilmente la sua valenza oltre il circolo di coloro che hanno vissuto a stretto contatto con il Maestro e ne hanno assaporato l'onda energetica. Chi è stato in grado di creare un insegnamento ha illuminato la via e quelli che gli si sono avvicinati erano i pochi pronti a coglierne il valore. La storiografia ci mostra con grande chiarezza quanto i veri Maestri siano stati osteggiati dalla gente della loro epoca e siano stati compresi solo parecchio tempo dopo.
I precursori di nuove idee si trovano inevitabilmente a lottare contro l'abitudine degli schemi mentali e della moralità e per questo motivo devono avere una grande forza interiore e accettare il sacrificio loro richiesto. Chi li avvicina è pronto a percepirne la forza, ma non sempre è pronto a ritrovarla dentro di sè: questo fa sì che viva di luce riflessa durante la vita del Maestro, ma non abbia la capacità di rielaborare il vissuto a sua volta per trasformarlo e offrire nuovi stimoli assonanti con l'evoluzione dell'uomo, che nel frattempo è cambiato. Risulta scontato che l'insegnamento perde a poco a poco la sua valenza illuminante, per trasformarsi in sterile conoscenza. Se poniamo il caso che venga trasmesso per sentito dire da coloro che non erano pronti a comprenderlo, oltre a perdere la sua valenza, ne risulta svilito.
Eppure viviamo nell'epoca dell'insegnamento rivisitato con nomi eclatanti, ma spesso non supportato da una rielaborazione esperienziale di tipo individuale. Così ci riempiamo la testa di nozioni, legandoci ben stretti al nostro ego ridondante e sentendoci illuminati.
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