lunedì 31 agosto 2015

DEBOLEZZA

Estratto da "Reincarnazione e karma" di Massimo Scaligero:

"La debolezza vera dell'uomo consiste nella sua incapacità di scorgere in sè le cause dei mali che quotidianamente sopporta. Questi mali non possono guarire: gli sono necessari, finchè egli non sviluppi la conoscenza di sè, che lo liberi dall'ingiusta attitudine verso gli altri. L'uomo più debole è colui che si ribella al proprio destino, senza fare alcuno sforzo per conoscerlo: solo il conoscerlo, infatti, gli potrebbe dare modo di trasformarlo. Questo ribellarsi al proprio destino porta inevitabilmente il soggetto ad accusare delle proprie difficoltà gli altri, la Società. il sistema politico, una classe che appare sopraffattrice: come se esistessero classi, o sistemi, o Società, capaci di operare indipendenti dalle leggi del karma. 
Il debole che si ritiene vittima di un destino di cui altri sarebbe responsabile, acquisisce forza mediante l'odio. Senza odio non avrebbe impeto per la funzione redentrice di cui si ritiene investito: è il suo modo di acquisire l'iniziale senso della personalità, il modo più elementare e più negativo: quello, per cui, però, è un candidato alla nevrosi. La nevrosi diviene dinamica politica. L'ego è l'opposto dell'Io, ma è costituito della stessa forza: inversa. Il dolore, che dovrebbe tradursi in forza di conoscenza e perciò in miglioramento del destino, si converte nell'istinto, che paralizza la conoscenza e perciò peggiora il destino."



Questo breve estratto di Scaligero è prezioso. Illumina in modo chiaro "il senso" di quella che è la nostra vita. Un percorso di crescita fondato sull'esperienza che richiede grande coraggio per dispiegarsi alla luce della consapevolezza. Non a caso ho scelto "Il coraggio di ascoltarsi" come titolo del mio primo libro. Personalmente, posso confermare ogni parola. Ho sempre analizzato profondamente la mia vita, il suo dolore, i suoi malesseri fisici ... per ricercarne comprensione e a volte sono anche scivolata nell'errore opposto di riconoscere in me cause che non mi appartenevano. Mi specchio continuamente negli altri per conoscermi meglio ed è capitato che mi ritenessi responsabile di eventi che non dipendevano da me se non per necessità karmica. Questo atteggiamento mi ha insegnato una grande umiltà. C'è un profondo delirio di onnipotenza egoico nel ritenersi responsabile di tutto quello che ci accade intorno. E' fondamentale accettare che ognuno di noi ha un proprio percorso, che sebbene possa incrociare il nostro, rimane strettamente individuale. Le interrelazioni non sono mai casuali, così come non lo sono gli eventi, ma il modo in cui noi li affrontiamo dipende dal livello di consapevolezza che ci caratterizza. La libertà di scelta prende vita dalla conoscenza e dalla comprensione di sè. Ogni esperienza è esattamente quella di cui abbiamo bisogno, ma il tempo necessario a viverla fino a interiorizzarla dipende esclusivamente da noi. Ci possiamo ritrovare cento volte di fronte alla stessa dinamica senza fare alcuno sforzo per cercare di comprenderne il motivo oppure possiamo far tesoro della prima volta e trovare il coraggio di assumerci la responsabilità (l'abilità a rispondervi in modo consapevole) dell'accaduto rendendoci liberi dal karma. La forza dell'odio risiede nella schiavitù. La forza dell'amore risiede nella libertà.

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