Salalah è lambita dall'Oceano Indiano: non vi è barriera corallina a frenare l'impeto delle onde e quando il mare incontra il basso fondale sabbioso esprime tutta la sua energia.
Le onde sono alte e continue e giocare con l'elemento acqua diviene fonte di insegnamento.
Qualche anno fa, in Calabria, rischiai di annegare nel mare mosso per via delle sue forte correnti. Quell'esperienza mi insegnò a non sottovalutare mai la forza dell'acqua e a non contrastarla per nessuna ragione al mondo.
L'onda ti travolge, se cerchi di resisterle; se ti lasci andare al suo movimento ti accompagna a riva. Puoi anche tuffarti nel centro della cresta dell'onda e riemergere senza difficoltà dall'altra parte. Un po' come nella danza sufi: se rimani focalizzato nel centro, il movimento non ti destabilizza.
Il mare, proprio per la sua immensa distesa d'acqua, può generare timore e non tutti hanno il coraggio di immergersi e lasciarsi andare a una tonificante nuotata. E' libertà in movimento, imprevedibile e incontrollabile.
La piscina, per i suoi limiti definiti e l'assenza di movimento, permette di avvicinare l'elemento acqua in modo più dolce.
Mi piace giocare e ho provato a sperimentare la consapevolezza corporea in acqua facendo la verticale e fissando l'attenzione sul corpo, sul mantenimento della posizione e sul lasciarsi andare. Immediatamente mi sono accorta che tendevo ad appoggiare più peso sulla mano destra e questo comportava inevitabilmente uno squilibrio. La parte destra rappresenta il voler prendere in mano la situazione per controllarla e nell'elemento acqua, manifestazione della flessibilità, questo approccio non funziona. Dopo alcuni tentativi ho trovato il mio equilibrio e raggiunto una posizione stabile con il peso uniformemente distribuito sulle due mani. Poi ho fatto una scoperta bellissima (e il vostro commento ... "ma da dove schioda questa!" ci sta tutto!): invece di piegare le braccia e tornare in posizione eretta, ho scodato, adagiando le gambe tese sull'acqua e con il corpo completamente sommerso, molto lentamente mi sono rialzata. Osservare l'acqua sopra di me, le bolle e il cielo è stato magnifico. Tutto questo grazie alla respirazione. Se rimane profonda e il rilascio dell'aria accompagna il lasciar andare del movimento, nulla potrà turbare questa meraviglia. Se interviene la paura, il respiro si accorcia e il movimento perde la sua naturalezza, entra acqua nel naso e l'esperienza è tutt'altro che piacevole.
Elemento Acqua: Flessibilità e Lasciar Andare. Per chi ha bisogno di sviluppare questi due aspetti via con i giochi in mare o in piscina ;-)
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