Estratto da "Bioenergetica" di Alexander Lowen:
"L'orientamento primario della vita è quello di cercare il piacere e sfuggire il dolore. E' un orientamento biologico, perché a livello corporeo il piacere promuove la vita e il benessere dell'organismo. Il dolore, come tutti sappiamo, viene vissuto come una minaccia all'integrità dell'organismo. Ci apriamo e cerchiamo spontaneamente il piacere e ci contraiamo, ritraendoci, davanti a una situazione dolorosa. Ma quando una situazione contiene una promessa di piacere unita alla minaccia di una sofferenza proviamo ansia."
A volte bisogna avere il coraggio di introdurre un sano umorismo quando ci troviamo a fare i conti con le nostre paure. La minaccia di sofferenza, citata da Lowen, sottende la paura di soffrire e ripetere esperienze dolorose del passato. Questa paura ci trattiene dal buttarci con leggerezza in situazioni sconosciute, come una nuova relazione o un lavoro differente o un cambio residenza.
Tutto ciò che non conosciamo scatena, a livello inconscio, la paura di essere feriti dal cambiamento, soprattutto quando abbiamo molto sofferto in passato. Difficilmente vediamo nell'inesplorato un'avventura degna di essere vissuta e sperimentata. Molto più spesso ne temiamo le conseguenze. Questo atteggiamento ci tutela ILLUSORIAMENTE da nuova sofferenza (non dimentichiamo che quando ci troviamo di fronte al cambiamento, solitamente la situazione che stiamo vivendo e abbiamo pensato di lasciare non ci fa stare bene...), se mai dovesse manifestarsi, ma ci priva anche della gioia che la vita potrebbe riservarci.
Immagino sia capitato a tutti di vivere con grande ansia un cambiamento di vita per poi rendersi conto che i benefici nell'affrontarlo sono stati tanti.
Magari si sono passati mesi a riflettere, pensare e rimuginare sul da farsi fino al momento in cui si è trovato il coraggio di buttarsi: lo si è fatto con l'impressione di cadere nel vuoto e immaginando cadute disastrose su letti di rovi acuminati e mai su soffici fiocchi di cotone.
L'atterraggio morbido inevitabilmente ha fatto emergere l'esclamazione: "Ma perché ho aspettato tanto a farlo?"
Consapevolezza presto dimenticata quando ci si trova nuovamente sul trampolino dei 30 metri pronti al salto. ;-)
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