A volte capita di sentirsi particolarmente attirati da una situazione, pur percependo interiormente che il lasciarsi andare totalmente al sentire non è la via da adottare. Si crea, allora, una vera e propria tensione tra ciò che il cuore rimanda a fronte di ciò che il desiderio trasmette. Spesse volte questa tensione è così lacerante da indurci a rinunciare all'ascolto interiore. E ci si butta in un'esperienza che quasi sempre è fonte di sofferenza, come se non si potesse agire diversamente.
La mia esperienza mi ha portato ad approfondire questa dinamica e a comprendere quanto il karma la influenzi.
Adotto un esempio molto banale relativo alla vita per spiegare meglio il concetto.
Quando sono cresciuto in una famiglia molto rigida e bacchettona e ne ho molto sofferto, tenderò involontariamente ad impostare l'educazione dei figli all'estremo opposto, rifiutando completamente il modello che tanto mi ha fatto soffrire. Sperimenterò inevitabilmente che anche l'altro estremo genererà sofferenza, in quanto alcuni limiti e dinieghi in ambito educativo sono importantissimi per la crescita dei figli.
La via mediana è quella che pone il suo fondamento sul rispetto di se stessi e degli altri per costruire una relazione costruttiva. Non si deve imporre nulla con la forza a se stessi, né lo si deve fare con gli altri, ma attraverso una consapevolezza rilassata si deve imparare che accettazione ed amore devono dirigere l'azione, sempre. Un semplice No, se detto con il cuore, genera accoglienza, non chiusura.
Allo stesso modo, quando le vite passate hanno generato un certo tipo di esperienza, inevitabilmente cercheremo in questa di vivere l'esperienza opposta per arrivare alla comprensione necessaria a trovare un equilibrio.
Importante è non rimanere legati al dolore dell'esperienza, ma trattenere nel cuore l'insegnamento da essa scaturito per vivere il presente con consapevolezza ed equilibrio.
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