Estratto da "Aforismi" di Carl Gustav Jung:
"Il potere rivendicato si ritorce sempre contro chi lo esercita: e lo si rivendica proprio quando si teme di perderlo. Non si dovrebbe avere paura di perderlo. Perdendo potere si guadagna in tranquillità."
Oggi ho scelto un argomento sul quale ho meditato fino allo sfinimento: il potere.
"Spesso è molto difficile tracciare un confine tra i veri ideali e una personale brama di potere" scrive Jung.
Osservando la realtà ho realizzato quanto sia faticoso mantenersi in equilibrio sul tagliente filo del rasoio del potere.
In effetti, inizialmente non riuscivo a staccarmi da una concezione mentale che giudicava il potere: questo mi induceva a rifiutare la conoscenza per paura del potere che questa avrebbe inevitabilmente portato con sè. La conoscenza è una grande responsabilità: se utilizzata per fini materiali sfocia nella manipolazione a favore di un potere egoico e condanna karmicamente chi la detiene ad accollarsi il peso della sofferenza generata. Jung scrive anche: " I sentimenti di inferiorità sono un pendant del potere. Voler essere migliori o più intelligenti di quanto si è, è anch'esso potere." Il potere mentale è subdolo: anche la vittima manipola gli altri attraverso la propria modestia e fragilità.
Ecco che riaffiora l'importanza dei concetti di umiltà e consapevolezza.
Non posso che condividere profondamente queste parole tratte dal Libro Rosso di Jung:
"Chi impara a convivere con il proprio non-potere ha appreso molto".
La conoscenza è saggezza se diretta dalla consapevolezza con grande umiltà.
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