Vi siete mai chiesti la ragione per cui i partecipanti di uno stesso episodio, ricordandolo, lo raccontano in modo differente?
Ogni evento viene registrato nella memoria attraverso il filtro del nostro mentale, cioè attraverso la lente dello stato d'animo con cui l'abbiamo vissuto.
Le emozioni giocano un ruolo determinante, condizionando immediatamente il corpo nel momento in cui le proviamo. Ad esempio, quando viviamo una situazione che ci dona gioia e serenità ci sentiamo leggeri e carichi di energia, mentre in una situazione di grande dolore percepiamo chiusura, rigidità, tensione... Queste stesse emozioni segnano la nostra memoria e rendono il riaffiorare del ricordo molto vivido, scatenando in noi gioia o tristezza, ad esempio.
La nostra soggettività determina, quindi, l'approccio con cui affrontiamo anche le situazioni presenti. La mente tende a lavorare per associazioni e schemi e saranno sufficienti un movimento o una parola particolari, un profumo o un suono che vibrino in risonanza con il nostro vissuto, a far emergere immediatamente il ricordo in grado di filtrare l'esperienza, pur nella nostra inconsapevolezza. Questo è abbastanza naturale se pensiamo a quanto sia difficile affrontare un nuovo esame o un colloquio, quando i precedenti si sono svolti con risultati disastrosi. La nostra attitudine specchierà la paura di un altro fallimento e il corpo manifesterà la chiusura e la rigidità vissuti nella precedente esperienza. E con grande probabilità aggiungeremo un'ulteriore sconfitta al nostro vissuto, grazie all'approccio da perdenti già presente ancor prima di aver iniziato a giocare la partita.
La consapevolezza rappresenta quindi lo strumento migliore a nostra disposizione per non vivere il presente seguendo i binari prefissati della memoria. Lasciar andare i vecchi schemi può risultare molto faticoso e richiedere tempo e pazienza, ma già il riuscire ad individuarli è un passo importante. E' un lavoro su di sè che si costruisce giorno dopo giorno cercando di rimanere centrati sul presente per liberarlo dal carico delle aspettative, delle paure e delle abitudini.
Nessun commento:
Posta un commento