L' affidarsi presuppone fiducia ed apertura di cuore. Fiducia, innanzi a tutto, in noi stessi. Quella fiducia così importante di fronte al dolore e al cambiamento. Fiducia nelle nostre potenzialità, nella nostra capacità di gestire le situazioni, di sapercela cavare ... anche di fronte a ciò che ancora non si conosce. Quella stessa fiducia che ci permette di spostare il nostro punto di riferimento entro di noi e ci dona libertà di scelta e di manifestazione. Proprio quella fiducia che ci permette di focalizzare l'attenzione sulla Luce anche in un momento buio ... con la consapevolezza che non può esistere ombra senza Luce.
Non si può avere fiducia in qualcuno o qualcosa, senza prima averla maturata all'interno di noi.
La domanda sorge spontanea a questo punto. Perché è così difficile avere fiducia in noi stessi?
Perché abbiamo difficoltà ad accettarci come siamo: vediamo le nostre debolezze gigantesche (ed in questo modo non facciamo che renderle tali!) e le nostre potenzialità ce le dimentichiamo, soprattutto quando avremmo più bisogno di ricordarle! Questa attitudine ci porta a vedere tutto molto più buio di come sia in realtà e ci trasmette la percezione che il cambiamento non potrebbe che condurci dalla padella alla brace (statisticamente possibile al 50% e la matematica non è un'opinione ... se si sta poi tanto male e si è vicini a toccare il fondo, la percentuale di miglioramento si incrementa naturalmente!). Ci attacchiamo, allora, al manico della padella, ferocemente, anche se scotta e ci brucia le mani, ma la brace ci terrorizza così tanto da appiccicarci a quel dolore in modo così forte da sfidare il migliore attack in commercio.
Sembra una barzelletta, ma ci siamo dentro fino al collo. E abbiamo fatto tutto da soli.
Che dite ... vale la pena alzare lo sguardo dalla brace e mollare quel manico bollente? Certo, non abbiamo garanzie di dove quest'azione ci porterà, ma proviamo per una volta ad aver fiducia!
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