Spesso la quotidianità mi offre ottimi spunti di riflessione. Quando me ne offre diversi che si muovono nella stessa direzione, comprendo che è arrivato il momento di condividere.
Quando ci relazioniamo con l'altro o con dei gruppi di persone, inevitabilmente siamo portati a confrontarci con idee e modi di vivere che possono non corrispondere alle nostre scelte di vita. Più volte ho sentito ripetere: " Ho scelto di non frequentare più la tale persona per coerenza con me stesso e con quello che sento". Tale affermazione è corretta, se rispecchia la reale situazione che ci induce a scegliere un allontanamento. Il più delle volte sottende, invece, un disagio che non sono in grado di gestire.
Credo sia capitato più o meno a tutti di relazionarsi con qualcuno che ci rende la vita veramente difficile tanto da entrare in difensiva in modo inconsapevole. E' infatti, estremamente difficile rimanere in apertura di cuore di fronte alla sofferenza. In presa automatica ci chiudiamo in noi stessi e rimaniamo centrati su noi stessi. Questa attitudine vanifica ogni possibilità di relazione costruttiva con l'altro e non fa che aumentarne la separazione. Indubbiamente si vive un disagio e indubbiamente il nostro corpo ce lo rimanda con forza, spingendoci ad allontanarci dal problema (l'altro): la mente giustifica l'atto con la coerenza con sè stessi (è dura ammettere di aver un problema) e si volta pagina. In questo caso, la coerenza con sè stessi, ahimè, c'entra poco. L'altro non fa che rispecchiare qualcosa che ci appartiene e che non siamo pronti a vedere.
Un altro spunto di riflessione potrebbe derivare da questo: essere coerenti con sè stessi è doveroso, ma non deve mai sfociare in una mancanza di rispetto per l'altro e la sua libertà. Nel momento in cui la mia libertà di essere si trasforma in una limitazione per chi mi circonda, non può specchiare una natura equilibrata, frutto dell'integrazione della nostra natura materiale con quella spirituale. Un comportamento invasivo è determinato dall'egoismo e, quindi, da uno sbilanciamento importante in direzione della materialità. Anche in questo caso, la coerenza con sè stessi, ahimè, c'entra poco. L'altro non fa che porci di fronte ad un nostro limite che non siamo pronti ad accettare.
Ci sarebbero tantissimi esempi ... quando vogliamo tenere tutto sotto controllo e ci troviamo di fronte ad un "senza limiti" ... quando siamo troppo rigidi e l'apertura dell'altro ci destabilizza ... quando agiamo per aspettative ... per potere ... o in preda alle emozioni ... ad ognuno la sua debolezza, perché, in fondo, nessuno è perfetto ;-) !!!
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