Estratto da "Un cuore senza limiti" di Ravi Ravindra - edito da Psiche:
"A volte provo un forte desiderio di scappare dalla vita ordinaria con i suoi risentimenti, irritazioni e sprechi di energia. Non vorrei aver nulla a che fare con il mondo, il mio lavoro, la famiglia o i vicini. Ma mi rendo conto che la via per liberarsi dai grovigli dell'azione non è l'inazione. In ogni caso non posso fuggire dal superficiale evitando il coinvolgimento con la vita "ordinaria", perché ovunque vada mi porto dietro il mio solito e banale sè.
Si possono davvero evitare gli aggravi e le difficoltà della vita? O bisogna imparare ad essere in relazione con qualcosa di più elevato nel bel mezzo delle difficoltà? Ad ogni modo, come dice Krishna, non si evita la schiavitù dell'azione con l'inazione. Posso essere libero dal risentimento e dall'ansia solo imparando a rendere sacra l'azione. Esiste un'intima spirale del sapere, del fare e dell'essere, tre fili intrecciati insieme. Senza gli altri due uno di questi non ha significato. Se fossi davvero saggio, vale a dire se vedessi davvero cosa è bene per la mia anima, dovrei inviare fiori a quelli che mi rendono la vita così difficile, perché mi possono essere interiormente utili.
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Il mondo è necessario, la resistenza è necessaria. Tutte le religioni vogliono che gli uomini vadano in Cielo, ed operano come se il mondo fosse uno sbaglio. La religione crede che la vita ordinaria sia illusoria; la scienza ritiene che il Cielo non sia reale. Noi che sentiamo di essere figli del Cielo e della Terra non possiamo essere parziali. La cosiddetta "caduta" dell'Umanità è necessaria. La cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell'Eden è anche una spinta verso una missione. Poiché hanno compreso qualcosa vengono mandati fuori perché si mettano alla prova nel mondo.
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Quando in serata andai a trovare Madame de Salzmann, la prima cosa che mi disse fu: "E' necessario sviluppare l'abilità di avere un'azione al livello ordinario".
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Gli dissi che trovo coinvolgente ponderare e vivere con l'idea spesso sentita da Madame de Salzmann che: "L'uomo può servire la Terra divenendo un collegamento fra due livelli. Può ricevere energia da un livello superiore in modo da avere un'azione sul livello in basso, non una reazione."
A chi non è mai capitato di canticchiare almeno una volta nella vita quella famosa canzone di Finardi?
Quando le difficoltà sembrano sfinirci, la via di fuga ci sembra l'unica possibilità per stare meglio: ma non si potrà mai scappare da sé stessi e il cambiare casa, posto di lavoro, amicizie, partner ... non risolverà nulla se non ci applicheremo con umiltà e disciplina nell'accettazione delle nostre paure e debolezze, trasformando noi stessi.
Il mondo è necessario: dal confronto nasce l'azione consapevole. Il mondo ci offre la possibilità di conoscerci, la libertà di scegliere e di manifestarci nella nostra totalità.
Come un grande albero con profonde radici in Terra per potersi innalzare e ricordare le proprie radici in Cielo.
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