Oggi pubblico un estratto dal libro "Ritorno al Presente" di Henriette Lannes, edito da Psiche:
"Esistono due tipi di esigenze, una opposta all'altra.
C'è l'esigenza della vita che si esercita su ciascun uomo chiamato a sopperire ai bisogni della sua esistenza terrena. Oggigiorno, l'uomo adulto prende sempre più spesso l'abitudine di esigere qualcosa dal mondo esterno. Quest'atteggiamento proviene il più delle volte da un sentimento immaginario che il mondo intero gli debba qualcosa. Come tutti i suoi simili, ha ricevuto la vita, e lui, in cambio, che cos'è pronto a dare?
L'altra esigenza è più segreta. E' legata al nostro bisogno di essere. Qui, il nostro sentimento non è orientato nello stesso modo. Esso cerca di sottomettersi ad un asse interiore che illumina la nostra intera vita. Se noi siamo capaci di ritornare verso quest'asse centrale, capaci di sacrificare i nostri diversi personaggi egoisti, sentiamo che si crea fra quest'esigenza interiore e noi stessi una relazione nuova, molto viva, con possibilità infinite di sincerità e di verità.
Quando questa relazione è percepita, è la prova che il nostro ascolto interiore si è effettuato su basi più giuste.
D'altra parte, quest'esigenza ci rivela che le nostre sensazioni coscienti convergono verso l'asse della nostra presenza: qui - ora.
Questa percezione è anche il segno d'una più grande unità interiore."
Tendiamo naturalmente, nella nostra quotidianità, a focalizzare le energie all'esterno, senza bilanciare questa dispersione dedicando a noi stessi uguale attenzione. C'è sempre qualcosa di più importante da fare. Questa attitudine ci porta innegabilmente a una situazione di disarmonia interiore, generata dall'incapacità ad ascoltarci in profondità e corrispondere alle esigenze del nostro corpo (quante volte avremmo bisogno di riposare e non ci fermiamo?) e del nostro sentire (quante volte vorremmo urlare o scappare e non lo facciamo?). Il divenirne consapevoli è il primo grande passo verso una presa di coscienza che ci induca a favorire un'attitudine più equilibrata. La mente giocherà tutte le sue carte per convincerci che non possiamo fare a meno di questo o di quello, che non possiamo abbandonare il nostro ruolo, la nostra immagine, le nostre "responsabilità" ... in una serie infinita di giustificazioni tese a ostacolare il cambiamento. La naturale tensione verso il benessere ci porrà di fronte ciclicamente al richiamo del cuore. Potremo scegliere di ignorare questo segnale oppure potremo scegliere di abbandonare i vecchi schemi accettando la trasformazione.
Solo un grande atto d'amore e di rispetto verso noi stessi sarà in grado di fornirci la forza necessaria al superamento degli ostacoli che la mente porrà sul nostro cammino in direzione del cambiamento.
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