E' possibile operare una scelta razionalmente, dando spazio alla mente o una scelta di cuore, ascoltando l'intuito.
Spesso le due scelte non vanno nella stessa direzione.
La razionalità ci spinge a vagliare attentamente tutti i pro e i contro della nostra decisione: a valutarne l'impatto nella nostra quotidianità, in relazione agli altri... a "tutelare" il nostro benessere materiale, l'immagine che ci siamo costruiti o gli attaccamenti ai quali siamo talmente abituati da pensare di non poterne più fare a meno ...
La scelta razionale tende ad evitare i cambiamenti drastici e a trovare giustificazioni atte a rendere sostenibile anche una situazione di sofferenza o estremamente faticosa ("E se il cambiamento fosse ancora peggio?" - la matematica non è un'opinione e statisticamente si ha una pari percentuale di possibilità di stare meglio ...se si sta veramente male anche maggiore! La dinamica del dolore spesso oscura il discernimento e tende a farci vedere tutto nero ...).
Al contrario, il cuore ci spinge all'ascolto di noi stessi e a ricercare una situazione di benessere interiore al di là di tutte le giustificazioni mentali. Il cuore percepisce il nostro dolore e ci chiede di lasciarlo andare. Sente la nostra fatica, l'irrigidimento e i dolori del nostro corpo a rappresentare il controllo necessario a sostenere una posizione a cui pensiamo di non poter rinunciare ... Il cuore non calcola, semplicemente ascolta e altrettanto semplicemente ci spinge a scegliere un percorso diverso mirato sullo stare bene con noi stessi.
Quanto è difficile ascoltare il cuore?
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