Scuole e Maestri (pag.97/98)
Vorrei accennare qualcosa in merito al ruolo che "scuole" e "maestri" hanno nell'opera di perfezionamento di sè. Qualsiasi "insegnamento", sia esso di carattere generale come i Dieci Comandamenti, oppure specializzato nella prescrizione di una particolare disciplina, è inevitabilmente "standardizzato": si presenta cioè sotto la stessa forma a tutti coloro che desiderano seguirlo. Tuttavia gli esseri umani non sono standardizzati. Esistono differenze incolmabili nelle capacità e limitazioni di ciascuno che affronta il compito del perfezionamento di sè e perciò ogni persona che segue un determinato sistema di insegnamento deve stendersi sul letto di Procuste e lasciarsi stirare o accorciare fino a quando non sarà adatto.
Il mondo è pieno di disadattati psichici che hanno tentato di adeguarsi ad un codice standard di discipline morali o pratiche. Coloro che mirano alla perfezione più alta sono quelli che maggiormente soffrono per l'incompatibilità esistente tra le loro possibilità individuali e le esigenze della via che hanno prescelta. La generale rigidità della disciplina religiosa è proprio una delle cause del declino della religione. Anche per quanti sono capaci e desiderosi di adottare una vita di severo ascetismo raramente si trova ciò che ad essi conviene in una disciplina standardizzata.
La vera importanza delle "scuole" non consiste unicamente nell'esclusività dei loro metodi speciali, esercizi od altro, ma soprattutto nella conoscenza e nell'esperienza che garantiscono l'adattamento di questi metodi ai singoli bisogni individuali.
E' da questa comprensione che si riconoscerà un direttore spirituale o maestro autentico. Essi sono stati sempre estremamente rari e comunque possono sperare di impartire i loro insegnamenti con la necessaria cura e di seguire da presso soltanto un numero esiguo di discepoli provvisti di particolari doti.
Coloro che ricevono da una "scuola" solamente delle istruzioni indirette o mediate non procederanno molto innanzi senza correre il rischio di distruggere l'armonia vitale tra i diversi processi parziali che si determinano nell'interiorità del processo globale.
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Quanti credono sia possibile trasformare la natura umana valendosi dell'auto-disciplina sono, spesse volte, tentati di prendere troppo alla leggera le complicazioni inerenti allo sviluppo armonioso del corpo, dello spirito e dell'anima.
Condivido profondamente i concetti espressi e ritengo siano quanto mai attuali e importanti.
Purtroppo spesso viene sfruttata l'ignoranza (di chi ignora e non conosce) e l'inesperienza delle persone, arrivando a manipolarne il dolore, le paure e le debolezze.
La libertà individuale non si manifesta attraverso una scelta attuata tra la moltitudine di tecniche e insegnamenti spirituali offerti, ma solamente grazie ad una scelta consapevole.
E una scelta consapevole da parte di chi ignora può attuarsi solo in un ambito di profondo rispetto e di accettazione dell'unicità individuale.
Ben detto Bennet!
RispondiEliminaOgni insegnamento, pratica, disciplina, yoga-meditazione-qigong-taiji-buddhismo-ecc., se non riesce a far emergere nell'uomo la sua spontaneità e natura intrinseca, diventa inevitabilmente una nuova camicia di forza.
La spontaneità del gesto, del movimento e della forma viene dal cuore di ognuno di noi.
emilio
Bennet prosegue a pagina 100:
RispondiEliminaLa verità è che ogni "azione dall'esterno", in qualsiasi forma, comporta molti ostacoli e pochi individui, per quanto ostinati, sono capaci di sormontarli tutti. Il folclore e le leggende tratte dall'antica epopea di Gilgamesh, che ci parlano dell'Epoca della Ricerca, hanno sempre contenuto allegorie dove questa ricerca della verità eterna è presentata colma d'insidie e di pericoli ai quali solo l'eroe eccezionale può sopravvivere.
Dobbiamo valutare esattamente la situazione attuale per apprezzare il cambiamento che deve sopravvenire. Possiamo essere certi che la piena fioritura dell'essere ed il compimento del proprio destino sono possibili per l'uomo che trova il suo maestro e possiede le doti necessarie di semplicità di spirito, di sincerità, di umiltà. Tuttavia dobbiamo riconoscere che in generale, anche per coloro che si avventurano risolutamente sulla via, soltanto una frazione minima può sperare di giungere lontano con i soli metodi di "azione dall'esterno".
non so se hai postato quella foto con cognizione d'essere ma a mio parere rispecchia molto quanto hai scritto. Guardando da lontano lo stesso albero noi tutti o quasi esclamiamo "che meraviglia" ma allorquando ci avviciniamo vediamo che dal breve tratto del fusto diritto crescono rami contorti in ogni dove e ci domandiamo: ma è proprio necessario?." Ovviamente la risposta è NO ma tant'è, quella è la realtà che osserviamo. Ma, se ci spostiamo un po più in là possiamo osservare altri alberi molto belli forse anche di più che sono cresciuti in modo armonioso e ci poniamo nuovamente una domanda: "se la bellezza è riscontrabile nella prima come nella seconda, come mai questa differenza e poi, la terra nella quale crescono non è la stessa??:"
RispondiEliminaQualcuno osserverà che sono qualità diverse e noi obietteremo ma.....Così come per tutte la "scuole" che vorrebbero avere discepoli e che alfine hanno tutte lo stesso scolpo, in buona fede, forse....Forse, seguendo semplicemente le regole che da millenni albergano nel cuore di ogni persona si giunge sicuramente all'apice della nostra perfezione, prima o dopo poco importa ma nel cammino, così operando, forse, nella strada non vi saranno ne i le quantità di sassi di biblica memoria ne le buche relative......che vuoi, sono un inguaribile ottimista, nonostante le buche. Felice giornata, per quanto si può :))
Scelgo sempre le foto con grande attenzione. Anch'io sono un'inguaribile ottimista nonotante le buche. Illuminata serata Brezza! ;-)
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